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Quando un'artista come Sergio Scalet, del dittico Hacktao, ti scrive delle parole così belle e armoniche, non puoi far altro che ringraziare e riportarle esattamente:

Aurum nostrum non est Aurum Vulgi, dice l’Alchimista, poiché nel suo agire sulla materia, cercando l’oro, compie un processo che trasforma principalmente il proprio Sé.
E questo, nell’Arte di Michele Bisonte Pascolini, è evidente quando si ha la fortuna di conoscere opere e persona nello stesso istante. Nelle forme ancestrali, ma dal forte impatto contemporaneo, delle sue opere, ritroviamo la scintilla divina nascosta, che vibra nella materia, rendendola viva.
Un grazie anche ad Antonella dell'Albergo Ristorante Salon che mi ha chiesto di partecipare alla serata con quattro opere: Felitsya, Forma Mondi, Ivana e Antenati.